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A Chicago cade anche il record femminile di maratona: 2h14m04s della keniana Kosgei


La maratona ancora in prima pagina, su tutte le copertine. Dopo l’impresa di sabato con Eliud Kipchoge primo a abbattere il muro delle due ore nell’evento di Vienna, domenica 13 ottobre tocca alla keniana 25enne Brigid Kosgei demolire il record del mondo femminile nella maratona di Chicago. L’exploit è di quelli che scavano un solco profondo con il passato, a sedici anni dal primato stabilito dalla britannica Paula Radcliffe a Londra (2h15:25), ritenuto per oltre tre lustri insuperabile. La Kosgei correndo in 2h14m04s  ha tolto ben 1 minuto e 21 secondi al limite precedente, un abisso di secondi, impensabile così corposo nonostante le premesse della super-vittoria londinese che la keniana aveva ottenuto in aprile in 2h18:20, e dal successo dello scorso anno, ancora a Chicago, in 2h18:35. A rendere ancora più epico il successo della keniana, la coincidenza caduta a diciassette anni esatti (13 ottobre 2002) dal primo mondiale firmato dalla Radcliffe (2h17:18) proprio a Chicago.

Gara ritmata dalla coppia di pacemaker Geoffrey Kipyego e Daniel Limo, la keniana è transitata con passaggi mostruosi, oltre la metà dei quali a sancire i rilevamenti più veloci di sempre, con frazioni di 5 km che si collocano al vertice della storia della distanza. Il dettaglio è il seguente: 5km 15:28, 10km 31:28 (16:00), 15km 47:26 (15:58), 20km 1h03:27 (16:01), mezza maratona 1h06:59 (seconda metà in 1h07:05), 25km 1h19:33 (16:06), 30km 1:35:18 (15:54), 35km 1:51:14 (15:56), 40km 2h07:11 (15:57).
Negli intermedi, spiccano anche le due nuove migliori prestazioni mondiali stabilite dalla Kosgei, al 25esimo chilometro in 1h19:33 e al 30esimo chilometro in 1h35:18, entrambe sottratte a Mary Keitany (1h19:43 e 1h36:05), che li stabilì nella 42 km di Londra 2017, conclusa con il record del mondo woman-only in 2h17:01.
Un’impresa, nella metropoli dell’Illinois, figlia di una condotta di gara diversissima da quella di Londra in aprile, quando la Kosgei divise la vittoria in due metà opposte, 1h11:38 a metà del guado e strepitoso negative split di 1h06:42.
Prima della storica maratona di oggi, appena un mese fa, la Kosgei aveva vinto la mezza maratona di Newcastle-South Shields in 1h04:28, il crono più veloce di sempre sulla distanza, non omologabile per le caratteristiche di declivio di 30,5 metri del percorso.
Dietro la Kosgei, podio nella maratona statunitense completato dalle etiopi Ababel Yeshaneh e Gelete Burka, a lungo proiettate abbondantemente sotto le 2h20’, finite nell’ordine in 2h20:51 e 2h20:55. Più indietro, la prima americana, Emma Bates (2h25:27) e la prima europea, l’irlandese Fionnuala McCormack (2h26:47). Per Brigid Kosgei, nata il 20 febbraio 1994, si trattava dell’undicesima maratona della carriera, iniziata ad alto livello con il successo nella maratona di Milano 2016, come evidente nell’elenco che segue:
2h14:04 (1) Chicago 13 ottobre 2019
2h18:20 (1) London 28 aprile 2019
2h18:35 (1) Chicago 7 ottobre 2018
2h20:13 (2) London 22 aprile 2018
2h22:15 (1) Honolulu 10 dicembre 2017
2h20:22 (2) Chicago 8 ottobre 2017
2h31:48 (8) Boston 17 aprile 2017
2h31:11 (1) Honolulu 11 dicembre 2016
2h24:45 (2) Lisbona 2 ottobre 2016
2h27:45 (1) Milano 3 aprile 2016
2h47:59 (1) Porto 8 novembre 2015

Gara maschile

Non è invece riuscito il bis dello scorso anno al primatista europeo di maratona Mo Farah, che un anno fa vinse firmando il record continentale in 2h05:11. Il britannico ha iniziato a perdere terreno dal folto gruppo leader (nove in tutto), accumulando 4-5 secondi di ritardo a chilometro, arrivando poi esausto al traguardo, ottavo in 2h09:58. Vittoria decisa in una bellissima volata in favore del keniano Lawrence Cherono in 2h05:45, anche in questo caso davanti a una coppia di etiopi, Dejene Debala (2h05:46) e Asefa Mengistu (2h05:48). Quarto l’altro keniano Bedan Karoki (2h05:53), quinto con il record nazionale e quarta prestazione europea all-time il belga Bashir Abdi (2h06:14). Nella categoria wheelchair (T53/54) successo con largo margine dei favoriti, lo statunitense Daniel Romanchuk in 1h30:26 e la svizzera Manuela Schar in 1h41:08.

Fonte fidal

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.